lunedì 8 marzo 2010

8 Marzo - qualche riflessione.

Bisognerebbe ricordare il vero significato di questa "festa"...fra virgolette perchè in verità non si tratta di una celebrazione in senso stretto, ma di una Giornata Internazionale della Donna, che intende ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Alle origini nasce come commemorazione dell'incidente accaduto nel 1911 in una fabbrica di New York in cui persero la vita 129 donne operaie.
Oggi le donne dovrebbero celebrare la propria indipendenza, e invece noto che le iniziative prese (dalla tv, per esempio) sono molto deludenti su questo campo. Sul canale di cinema di Sky, ad esempio, hanno ideato una giornata interamente dedicata alla donna... film proposti: Questo Piccolo Grande Amore, Ballare per un sogno, Incinta...o quasi, Un Matrimonio all'inglese, The Women, I Love Shopping e Sex And The City. Oltre "Un Matrimonio All'Inglese", che ha come protagonista una donna emancipata e fuori dagli schemi, gli altri sono i soliti filmetti rosa (alcuni di scarsissima qualità, tipo l'orrido "Incinta...o quasi", per non parlare di "Questo Piccolo Grande Amore") che propongono lo stereotipo della donna frivola e superficiale dal quale la maggior parte di noi cerca ostinatamente di liberarsi. (per carità, un po' di superficialità fa bene a tutti, ma I Love Shopping e Sex And The City di seguito sono davvero troppo!)

Tutto questo va in netto contrasto con la vera notizia del giorno, l'assegnazione di 6 premi Oscar a "The Hurt Locker", drammaticissimo film di guerra, diretto da Kathryn Bigelow. UNA DONNA.
Per la Bigelow si tratta di una tripla vittoria: non solo passerà alla storia come prima donna ad aver vinto la statuetta per la migliore regia, ma ha anche battuto il blockbuster del secolo (Avatar, dell'ex-marito James Cameron) nelle due categorie maggiori (miglior regia, appunto, e miglior film; Avatar ha vinto solo 3 Oscar, in categorie minori!), e, last but not least, è riuscita a prendersi gioco del pregiudizio che affligge da sempre la donna regista: cioè quello di essere esclusivamente regista di film per donne. "The Hurt Locker", ma anche gli altri suoi lavori, come "Point Break" o "Strange Days", sono pieni d'azione e per niente sentimentali. E lei è anche una donna bella e di classe. Altro che quella cessa di Carrie Bradshaw.


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